LA PITTURA DEI PRIMI ANNI 90
Si è già esposta l’imprescindibile influenza dell’ambiente artistico familiare, il misurarsi con la pittura e l’elegante disegno del padre, il desiderio di emulazione, il cercare dentro di sé quel talento necessario per entrare nel mondo dell’artista professionista.
La frequentazione dell’Accademia di Belle Arti
Fiorentina con il maestro Silvio Loffredo, le visite agli studi di Pietro Annigoni e Mario Fallani che lo incoraggiano e quello di Pierre Ramel a Parigi, dove studia una diversa composizione, gli permettono di indagare il sottile diaframma che esiste fra il reale e l’apparenza, fra il verismo e il gioco dell’illusione. Ed è “In Apparenza” il titolo che da alla sua mostra del 1990 al Gruppo Donatello di Firenze.
Espone opere il cui realismo della rappresentazione è dilatato; il tema del vaso e
degli oggetti riconducono all’interno di un immaginario domestico accompagnato da un simbolismo velatamente alchemico; è l’anticipazione, l’indagine e la ricerca sul tema dell’illusorietà del reale, attraverso la scomposizione dell’immagine riflessa dal vetro, soggetto seducente trattato poi nella mostra del 1993 “Aria di Vetro” e in seguito con tecniche di linguaggio differenti in tutto il suo percorso artistico.