2002

OLTRE TELE TRANS-UNTO

(Video-performance)

Sinossi: L’azione è sospesa tra video e teatro. Gli attori dialogano tra loro, ma soprattutto telefonicamente con i rispettivi alter ego che appaiono sulla gigantesca televisione “domestica”.

I brevi dialoghi sulla scena dei due attori protagonisti intessono un filo con il palinsesto della tv2, realizzano domesticità e quotidianità surreali, ma contemporanee allo stesso tempo.

Le scene dominanti sono i video che, attraverso lo strumento degli alter ego, finiranno per uccidere i due protagonisti in carne ed ossa.

Attori
Ugogiulio Lurini e Silvia Franco

OLTRE TELE TRANS-UNTO

Fantasmi digitali al castello

Valentina Grazzini

Questa sera all’Acciaiolo “oltre Tele Tran-Unto” di Lorenzo Pizzanelli. Spettacolo di videoteatro in cui “demoniache presenze” escono dalla tv.

SCANDICCI – Le “demoniache presenze” di Lorenzo Pizzanelli escono da un enorme televisore e dialogano con il proprio alter ego in carne e ossa, sotto il minaccioso tiro di un cellulare che prima o poi li disattiverà, brandito da due astronauti legati all’inquietante e sovra-dimensionato elettrodomestico da un virtuale cordone ombellicale.

Né teatro né video, ma un “bisticcio” tra i due generi ( “Non si parli di contaminazione semmai di pastiche“, si raccomanda Lorenzo
Pizzanelli, sono le scene di video teatro “Oltre Tele Trans-Unto“, questa sera al Castello dell’Acciaiolo di Scandicci (ore 21,30, ingresso gratuito).

Tre video portanti, firmati dall’artista, cuciti insieme dalla presenza in scena di Ugo Giulio Lurini e Silvia Franco, il primo un moderno Neanderthal in giacca e cravatta, la seconda, la sua bella, fatalmente attratta.

Consumismo in chiave futurista, eros globalizzato, satira sublimata sotto le stelle di un cielo cosmico, che ammette il volo di Icaro ma trama una caduta. Se vogliamo trovare un filo conduttore nel video, “La visita guidata al Museo Trans-Unto“, I TG e “Icaro:Firenze=Dioniso:X“, c’è senz’altro l’idea del consumismo nell’ arte, indottrinata e massificata insieme alla comunicazione – ci racconta Pizzanelli, pittore, performer, e video- maker, autore dell’intero progetto, ‘ma la dimensione non è satirica ma poeticizzata‘. E quando il venditore di opere d’arte riuscirà a convincere un consumatore, all’uscita del supermercato, a
scambiare la sua spesa a scatola chiusa con una misteriosa opera d’arte (ogni riferimento a famosi spot televisivi è fortemente voluto), se ne andrà fiero ma crepuscolare incontro all’orizzonte, accompagnato dalle note di Wagner.

Ma ci saranno anche immagini di Cicciolina e Moana, agglomerati di palloncini di forma fallica in cerca della propria collocazione più  naturale, sempre “disturbati” da continue telefonate, a riportare il virtuale nel mondo dell’aldiqua.
L’effetto è complicato – stavolta le parole sono di Ugo Giulio Lurini, attore della Lut, non nuovo alle collaborazioni con Pizzanelli -: ho il mio alter ego che incombe su di me, a cui devo stare dietro. E’ uno spettacolo dal vivo dove le regole sono sovvertite”.

Finché, e non potrebbe essere diversamente, i corpi saranno di nuovo attratti dalla tv, seduttrice e fagocitante, domestica ed aliena al tempo stesso.

Valentina GrazziniIl Corriere – Cultura e Spettacoli – Venerdì 30 agosto 2002 – pag. 35.